CASA IAVICOLI E IL FRANTOIO IPOGEO



Camminando per il paese, tra i vicoli e le strade e le case colpiscono le facciate dei palazzi gentilizi. 
All'improvviso tornano le case di un tempo, quelle con le strutture murarie in pietra intonacata e i portali con stemmi o decori raffinati. 




Come Palazzo Iavicoli, in Via Regina Margherita, 62, un edificio che nella sua facies conserva tutta la storia e la sobrietà di un'eleganza tipicamente signorile. 
La finestra al piano terra ha cornici lavorate a motivi vegetali e floreali. Sull'architrave è presente una cartella con un'iscrizione.  

Il FRANTOIO IAVICOLI

Teritur Sicyonia baca trapetis (Virgilio, Georgiche, II, 519) “le olive di Sicione sono schiacciate nei torchi”.


E ora parliamo di una vera perla, per un territorio in cui l'olio è oro liquido. 

A Montenero c'è una vera rarità, che di solito è possibile ammirare durante l'evento estivo della Notte del Borgo: un frantoio (lu trappit) ipogeo, ovvero sottostanti al piano stradale.

Molto diffusi nel meridione d'Italia, sono di solito ricavati nel banco tufaceo.

Visitare un frantoio ipogeo significa immergersi in un'atmosfera che racconta il lavoro antico, la sapienza e la dignitosa sacralità delle maestranze di una volta. 




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