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Oggi abbiamo letto e commentato un articolo dal titolo " La chat dove regna l'orrore dei nostri adolescenti lasciati soli", tratto da Famiglia Cristiana e pubblicato il 17/10/2019 a firma di Alberto Pellai: 

Lo psicoterapeuta Alberto Pellai commenta il grave fatto di cronaca che ha visto coinvolti 25 minori che si scambiavano messaggi pedopornografici e inneggianti allo sterminio degli ebrei. Il regno dell'online è privo di regole, e i genitori non devono abbandonare i loro figli in nome della privacy ma guidarli a discernere il bene dal male. Alberto Pellai dice che l'online non ha funzioni educative, ma può diventare educativo se è pensato e sostenuto da adulti attenti, ma se gli adulti non ci sono, l'online diventa il "paese dei balocchi" . La preadolescenza è la prima adolescenza in cui i giovanissimi vivono la condizione fisiologica. Nessuno è presente a dare un significato a tutto questo. Nessuno viene a definire un limite, a mettere un confine e a dire che cosa si può fare e non si può fare. Alberto Pellai invita i genitori a considerare che essere presenti nella vita online dei propri figli giovanissimi, non significa invadere la loro privacy, ma sostenere la loro crescita. Adesso i nostri genitori si sentono più tranquilli a tenerci chiusi nelle nostre stanze invece di uscire, fare una passeggiata, uscire con gli amici, fare una gita la domenica con i nostri genitori... 
Io la penso come Alberto Pellai, perché l'online ci sta rovinando e i nostri genitori devono essere più presenti con noi giovani e ogni tanto i genitori devono controllare il nostro cellulare per essere consapevoli del "nostro villaggio online". 

Eva Magagnato 

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