EMILIO AMBROGIO PATERNO IL NOSTRO POETA



A cura di Eva Magagnato

Emilio Ambrogio Paterno è nato il 2 marzo 1885 da Nicolò e da Aurora Carabba a Montenero di Bisaccia (Molise) da una famiglia di notabili. 

Frequentò la scuola media nella città di Vasto e la Scuola Normale di Città S. Angelo distinguendosi sempre per lo studio e il profitto. Era uno dei primi della classe per la sua particolare inclinazione alla storia; qualità che gli rimase per tutta la vita e lo portò a scrivere molto sulle vicende del suo paese natio, della Frentania, dell'Abruzzo e del Molise. Conseguita la licenza normale con ottimi voti, il Paterno passava a frequentare la fiorente Scuola di Perfezionamento - Scuola Pedagogica - della R. Università di Napoli. Il diploma della scuola ottenuto a pieni voti fu poi commutato in quello di Direttore Didattico.

Comprese subito la necessità delle opere di assistenza scolastica e spiegò tutte le sue fresche energie per organizzare le prime istituzioni sussidiarie della suola elementare: Biblioteca, Scuola serale, Dopo-Scuola, Università Popolare...
I colleghi lo amareggiarono per tutta la vita e cercarono sempre di sbarrargli la carriera. 

Ma l'insegnamento primario non poteva essere il suo compito definitivo. Fattosi trasferire a Pratola ed a Sulmona e poi a Lanciano veniva spesso comandato a supplire gli insegnanti di lettere nelle Suole d'Avviamento.
In queste città d'Abruzzo la cerchia dei suoi amici intellettuali diventa numerosa.
Emilio Ambrogio Paterno, unitosi in matrimonio con Concetta Teresa Amicone di Poggio Sannita, inseparabile compagna della vita, donna di elette virtù, umile e devota, ebbe cinque figlie. 
La responsabilità della famiglia accresce la sua capacità di lavoro, e la sua volontà; egli studia di più; insegna meglio quando pensa alle sue figliuole.  La famiglia è il centro ideale e morale attorno al quale si organizza tutta la sua vita.

Costretto a tornare in paese per l'età e la malattia dei genitori quasi ottantenni, continuò la sua vita di studioso, di scrittore e di poeta pubblicando monografie, opuscoli e libri. Fondava "LUCI SANNITE", rivista di scienze, lettere, arti e di tradizioni popolari che ebbe molto successo. Al giornalismo era già adusato perchè vi esordì a venti anni con il "Risveglio cittadino" e fu collaboratore, corrispondente di molti periodici per tutta la vita. Ma gli avversari non si placavano.

 Ancora più viva si riaccese la lotta, alla quale tenne fronte con la solita fermezza e forza d'animo. I molti nemici arrivarono al punto, servendosi di un Maresciallo compiacente, di farlo incriminare per reati inesistenti, per intaccare il suo onore e la sua reputazione nonchè sbarrargli la strada in tutto.  Ha lasciato molte opere poetiche, storiche e documentarie.
Muore nel 1971 a Roma.

Una poesia di Emilio Ambrogio Paterno dedicata a Montenero di Bisaccia.





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