NEI DINTORNI...TERMOLI E LA CATTEDRALE

 A cura di Patrizio Roncone: 

La bellissima Termoli

     


Non ci sono parole per descrivere la bellezza e il fascino di una cittadina pittoresca come Termoli, la perla dell'Adriatico. 

Ad ogni angolo Termoli sa incantare il visitatore, con il suo Castello Svevo, il borgo vecchio, gli scorci di mare che si ritagliano tra l'azzurro del cielo, tra i vicoli dove si sente il profumo del brodetto alla termolese, o delle onde del mare che si infrangono contro il trabucco. 

Brevemente, ci soffermiamo sulla Cattedrale, che si staglia nel cuore del borgo a protezione dell'abitato: 

La Chiesa di Santa Maria della Purificazione, meglio conosciuta come la Cattedrale di Termoli, venne eretta nel 1037 sopra i resti di quello che un tempo fu un tempio pagano dedicato a Castore e Polluce. L'attuale edificio venne costruito fra il XII ed il XIII secolo. La cattedrale subì alcuni cambiamenti, con il terremoto del 1464 e l'attacco dei turchi del 1566. 

Scrive Oscar De Lena, storico e studioso di Termoli: 

"La leggenda vuole che, la prima chiesa realizzata nell'antico borgo, quando il cristianesimo non si era ancora diffuso in Italia, fosse dedicata ai due dioscuri Castore e Polluce, i due gemelli di Giove e Leda. I due eroi erano venerati come protettori dei marinai e quindi sicuramente c'era attinenza con gli abitanti del primordiale piccolo borgo dove la popolazione viveva prevalentemente di pesca [...]

Le origini della Chiesa Cattedrale di Termoli sono legate a quelle della stessa città e della Diocesi [...]si può allora sostenere l'esistenza di un edificio pre- millenario (ecclesia maior Sancte Marie); su questo venne poi edificato un tempio più grande nel sec. XI (a cui appartengono i mosaici e le absidi),  che probabilmente andò distrutto o trasformato abbastanza presto, se nei secoli XII e XIII fu edificato l'attuale tempio". 

(O. De Lena, Tra mito storia e leggenda ti racconto Termoli, Edizioni centro grafico, Foggia, 2015, p.22.)


Nel 1760 vennero trovate le reliquie del santo patrono di Termoli san Basso e nel 1945 quelle di san Timoteo, compatrono.

Il poeta e scrittore termolese Raffaello d'Andrea, nel poemetto "Oliviero da Termoli alla IV Crociata e il corpo di San Timoteo" immagina il trafugamento delle reliquie del santo conservate a Costantinopoli, da parte di Oliviero, cavaliere crociato, che le ha portate a Termoli come bottino di guerra. 

Termoli conserva le reliquie di San Timoteo dal 1239!

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